Piano Nazionale di Formazione Degli Insegnanti sulle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione
Percorso Formativo B
Dispensa a cura di Filippo Orlandi
5.1 Valore aggiunto delle reti telematiche alla didattica
5.1.1 Accesso all’informazione utile per lo studio
Obiettivi: Cercare in rete le informazioni e i materiali per integrare il curricolo
5.1.1
La scuola del presente si basa spesso su attività didattiche influenzate dallo spazio geografico a cui essa appartiene ed è condizionata, per certi versi, da tempi di azione poco flessibili.
Le attività didattiche sono per lo più confinate all'interno dell'aula che ne costituisce il limite fisico entro il quale avvengono le pratiche di insegnamento più di quanto possa essere invece promosso l'apprendimento.
Parlare di attività a classi aperte, di collaborazione e cooperazione, costituisce ancora per gran parte degli insegnanti e per i genitori, in alcuni casi anche a ragione, una prospettiva poco rassicurante fondata sul "far niente", sul "disordine" e su un inutile spreco di tempo e di risorse. In questo contesto il sapere disponibile è solo quello attingibile dai libri di testo, da qualche vecchia enciclopedia e dall'insegnante che ne è il medium divulgatore.
La televisione ha sicuramente aperto, nel bene e nel male, come accade d'altro canto per ogni nuova tecnologia, una finestra che ha allargato l'orizzonte informativo, ma l'informazione rimane gestita da chi ne ha il controllo e le risorse economiche per la sua distribuzione. Nessuno, prima dell'avvento Internet, poteva scegliere liberamente a quale fonte attingere e farlo in tempi e con modalità proprie.
L'evoluzione tecnologica, in particolare quella del computer, ha fatto si che potessero essere costruite reti telematiche per la ricerca, la comunicazione e lo scambio delle informazioni, sia localmente (lan), sia regionalmente (wan), sia a livello intercontinentale attraverso la rete delle reti Internet (da INTERconnected NETworks, reti interconnesse, rete di reti che comunicano attraverso particolari protocolli). Ciò sta modificando radicalmente, nel bene e nel male, le nostre abitudini, il nostro modo di comunicare, di conoscere e di interagire con i nostri simili più o meno remoti, ma virtualmente sempre più prossimi.
Quale valore aggiunto alla didattica?
Anzitutto va considerato come valore aggiunto immediato quello stesso che è insito nell'innovazione tecnologica e nel suo utilizzo. La rete ci offre molte possibilità in termini di comunicazione (posta elettronica, bacheche elettroniche, forum chat), in termini di offerta di informazione e servizi (banche di dati, archivi, gopher, world wide web ecc.) e in termini di scambio a distanza di materiali didattici di ogni genere (dalla semplice esercitazione, al test, a materiale da completare ecc.). A questo va aggiunto poi l'aspetto formativo implicito nell'uso dei sistemi di navigazione, di ricerca, di selezione, recupero e discriminazione delle informazioni. Non ultimo, per lo studente che interagisce comunicando, un uso del testo finalmente rivolto a interlocutori reali e non soltanto prodotto per essere valutato dal docente e l'acquisizione e il rispetto di regole di comportamento che il nuovo sistema comunicativo richiede e che vanno genericamente sotto il nome di netetiquette.
Internet offre alla didattica con i suoi strumenti comunicativi nuove prospettive nell'impostazione delle attività e nella realizzazione collaborativa di progetti didattici definiti all'interno di una rete più o meno ampia di scuole. La collaboratività che essa consente, al di là di ogni limite spazio-temporale, rappresenta attualmente il migliore percorso per un apprendimento efficace oltre all'aspetto formativo insito nell’essere membri di una comunità che affronta problemi, cerca soluzioni e realizza progetti.
Se una data classe di una ipotetica scuola affronta, ad esempio, una ricerca sul tema della dispersione scolastica nel proprio territorio e vuole confrontare i dati in suo possesso con quelli di un'altra area geografica, può servirsi di Internet per la ricerca nei data base in rete ma può, una volta venuta in possesso di dati da comparare, relazionarsi con le scuole dei luoghi ricercati ed avviare un confronto epistolare chiarificatore, ma anche affrontare collaborativamente il problema. Ciò arricchirebbe delle reciproche esperienze tutti gli interlocutori, porterebbe alla progettazione e realizzazione di strumenti di indagine basati su parametri condivisi e consentirebbe una visione più ampia del problema e una possibilità di scambio di ipotesi risolutive. Il lavoro comune potrebbe poi essere raccolto in un documento, pubblicato sia in forma testuale che ipertestuale e collocato nei rispettivi siti scolastici, ad uso di altre scuole di altre aree geografiche, con nuove possibilità di incontro e occasioni di apprendimento.
Nel promuovere attività di collaborazione in rete occorre tenere presente gli obiettivi e definire i tempi di realizzazione per evitare ricadute negative sull’attività curricolare È bene pensare al lavoro come un working in progress e non alla realizzazione di qualcosa di enciclopedico e definitivo.
Nulla lo è e ciò che sembra il punto di arrivo oggi, sarà solo il punto di partenza domani.
5.1.2 Condivisione di informazioni e conoscenze
Obiettivi: Usare i servizi di rete per condividere conoscenze e informazioni
5.1.2
La scuola, proprio per la natura di tipo informativo-comunicativa di Internet, rete telematica di tutte le reti, e per ciò che questo rappresenta, non può non tenerne conto. Sono molteplici le direzioni di interesse per la scuola e vanno dalla semplice ricerca di materiale informativo allo scambio di materiale didattico, alla formazione a distanza, alla comunicazione veloce ed efficace e non solo, ed è l'aspetto più significativo, alla collaborazione con realtà scolastiche, anche molto remote, per lo sviluppo di progetti comuni di natura didattica ed educativa.
Per quanto riguarda la ricerca vi si può trovare di tutto, è solo un problema di scelta del materiale più utile e di migliore qualità. Avete interessi per la preistoria, la storia romana, interessi scientifici, letterari, ricerca di libri, manuali ed altro? Nessun problema! È sufficiente un collegamento e l'attivazione di un motore di ricerca la cui velocità nel trovare dipende, oltre che da ragioni tecniche, dalla strategia che avete messo in campo. Più la ricerca è mirata meglio si raggiunge lo scopo.
Si può scambiare materiale didattico con altre scuole per confrontare le esperienze e comunicare in tempo reale attraverso uno dei tanti servizi messi a disposizione da Internet, la posta elettronica.
Possiamo ideare progetti e avviarne la realizzazione con insegnanti e alunni di altre scuole, di altre regioni o nazioni o continenti con modalità collaborative promovendo e realizzando l'apprendimento in rete.
A tutto ciò possiamo poi dare visibilità attraverso la costruzione del sito web della nostra scuola e con esso aprirci interattivamente ai genitori per offrire servizi, agli alunni per costruire ulteriori opportunità di incontro e di apprendimento, alle altre scuole con i cui siti vogliamo relazionarci, alle agenzie educative pubbliche e private, con i centri di formazione on line…abbiamo una infinità serie di possibilità, ci occorre pertanto una buona capacità di selezione per evitare il naufragio.
5.1.3 Comunicazione
Obiettivi: Usare i servizi di rete per comunicare con colleghi, studenti e genitori
5.1.3
Il continuo progresso tecnologico sta modificando profondamente la nostra società influenzandone lo sviluppo economico, politico e culturale e trasformandone le modalità di comunicative. L’informazione e la comunicazione sono sempre più mediate dal computer che ormai sembra monopolizzare ogni processo comunicativo, sostituendosi alle forme tradizionali che avvenivano per telefono o per lettera.
Gli strumenti principali del nuovo modo di comunicare sono, per la comunicazione sincrona, il chatting e la videoconferenza.
Per la comunicazione di gruppo asincrona
Gruppi telematici in differita |
|
Comunicando in e-mail |
Comunicando in e-board |
Mailing-list |
News |
(L’argomento è trattato in modo più approfondito in una sezione successiva del presente lavoro)
Gli elementi principali e fondanti della nuova modalità comunicativà sono:
Il linguaggio che prevalentemente viene in essa utilizzato è quello scritto anche se ci sono forme di comunicazione grafica ed orale che vanno prendendo piede. Tale linguaggio si avvicina molto al quello orale colloquiale costruito su un periodare breve, rapido e che in genere non tiene conto della forma, nel senso classico e letterario, ma che comincia ad ubbidire a nuove regole comunicative, una specie di etichetta (netiquette).
La netiquette è costituita da una serie di buone maniere che è opportuno rispettare come ad esempio:
Ciò consente una comunicazione rapida, ma per la sua sinteticità, può generare fraintendimenti che potrebbero disturbare il clima colloquiale e cooperativo dei comunicanti. Per risolvere questo problema si fa spesso ricorso alle faccine dette anche smileys o emoticons (emotional icons) che serv
ono per comunicare uno stato d’animo senza dover usare intere frasi. Esse sono costituite da segni grafici ed esiste un dizionario di cui sono riportati alcuni e più usati esempi:
STATI D'ANIMO |
|||
Faccina |
Variante |
1° Significato |
2° Significato |
:-) |
|
Sono felice |
La frase precedente è scherzosa |
:-D |
|
Sto ridendo a crepapelle (di voi) |
|
:-( |
:[ |
Sono triste, agitato o depresso |
Non è piaciuta l'ultima affermazione |
:-o |
:o |
oH, sono stupito |
8-) Sono stupito!! (occhi spalancati) |
:-O |
|
WOW, sono molto sorpreso |
|
:-I |
|
Hmmm, indifferente |
Sto pensando |
<:-/ |
|
Hum, scettico, indeciso |
|
<:'-( |
|
Piango |
|
<:'-) |
|
Sono così contento che sto piangendo di gioia |
|
<:-[ |
|
Sono particolarmente arrabbiato |
L'utente è un vampiro |
:-| |
(:-| |
No comment, basito |
Imbarazzato (arrossisco) |
:-< |
<:-( |
Triste e solo |
Depresso |
:-c |
=:-o |
Scocciato |
|
:-C |
|
Incredulo |
Per approfondimenti si fa riferimento ai seguenti siti:
http://www.wcw.it/smileys.php3
http://www.edafirenze.it/col/matdida.html
Tutti questi strumenti offrono, al di là della comunicazione in presenza che rimane comunque prioritaria, grandi opportunità comunicative ai docenti, agli alunni e ai genitori poiché sono svincolate da barriere spazio-temporali, sono più rapide e più flessibili di quelle tradizionali.
5.1.4 Collaborazione educativa
Obiettivi: Organizzare la collaborazione in rete
5.1.4
La nostra vita è intessuta di rapporti con gli altri ed essi sono l’essenza del nostro esistere poiché il nostro io è un io relazionale, che si costruisce, cresce e matura nelle relazioni, tanto che è estremamente difficile immaginare una vita nell’isolamento. Tuttavia la relazionalità basata sulla sola presenza fisica o su sistemi di comunicazione tradizionali, condizionati dalla spazialità e dalla temporalità, ci limita nelle esperienze e restringe gli orizzonti.
La disponibilità delle tecnologie informatiche in rete telematica favorisce nuove modalità relazionali, nuovi modi di lavorare e nuove forme di aggregazione, più ampie di quelle tradizionali perché consente di superare barriere, facilitando operazioni di informazione, di progettazione, produzione e scambio di materiali didattici, di comunicazione tra gli individui e i gruppi di lavoro.
Tutto ciò ha una grande valenza educativa perché favorisce l’incontro di comunità, più o meno remote con le quali confrontarsi, interessate alla collaborazione educativa e delle quali non fanno parte solo la comunità docente o degli alunni, ma anche quella dei genitori e di altre agenzie educative.
Perché possa attuarsi un progetto di collaborazione educativa significativa sono necessari:
Gli strumenti utili per avviare e condurre un’esperienza educativa di tipo collaborativo, la cui validità didattica è riconosciuta da tutti gli esperi del settore, sono:
Ciò che si rende ancora necessario, tra le altre cose, per la buona riuscita dell’esperienza collaborativa è la presenza di un moderatore/tutor che abbia esperienza di collaborazioni in rete telematica, che conosca la psicologia e le dinamiche di gruppo e che conosca le regole della comunicazione in rete.
Dovrà essere capace di equilibrare i momenti formali e informali nell’esperienza e vincolarla o renderla spontanea a seconda delle necessità e del contesto, saper controllare i fattori di disturbo, definire ruoli creando magari coordinatori e animatori di rete.
5.2 Comunità di pratica e comunità di apprendimento
5.2.1 Comunità di pratica e comunità di apprendimento in rete
Obiettivi: Interagire con una comunità di pratica e una comunità di apprendimento
5.2.1
Riferendoci alle comunità di pratica e di apprendimento che operano nelle reti telematiche, possiamo definirle come classi virtuali i cui membri giocano ruoli diversi in uno scambio continuo di compiti e responsabilità. Differiscono dalle classi tradizionali, in cui ogni componente gioca un ruolo preciso e determinato, per la flessibilità dei ruoli di insegnante e studente.
In una comunità di apprendimento tutti possono apprendere, tutti possono insegnare, tutti possono giocare il ruolo di scienziato perché esperti in qualcosa che tutti gli altri non sanno o non sanno fare. Tutti possono apprendere perché, indipendentemente dall’appartenere alla categoria insegnanti, studenti o esperti, imparano nuove cose, accedono a nuove informazioni, utilizzano strumenti nuovi, esprimono dubbi e cercano risposte. Tutti possono insegnare comunicando le loro conoscenze, le loro esperienze e mettendo a disposizione le loro e competenze e tutti possono essere scienziati, nel senso di esperti in qualcosa che tutti gli altri non conoscono, e capaci di portare idee innovative.
In questo contesto la figure classiche dell’insegnante che detiene il sapere e lo trasmette, dello studente che dipende ed ha come riferimento l’insegnante che ne è anche il controllore e giudice delle sue capacità e conoscenze, dello scienziato appartato nei cieli più alti della ricerca, inavvicinabile e non sempre comprensibile se non da pari, vengono meno e a vantaggio di tutti. Infatti tutti possono essere depositari e trasmettitori di un qualche sapere, tutti possono apprendere e apprendono qualcosa, tutti possono essere esperti in qualche cosa. Da questa reciprocità e flessibilità di ruoli nasce un processo di apprendimento di grande valore poiché ognuno si sente partecipe e costruttore di conoscenze e di competenze. Così gli insegnanti riducono il loro ruolo di trasmettitori e controllori e scoprono nuove prospettive didattiche divenendo modelli-guida del come acquisire conoscenze, organizzatori di percorsi didattici e coordinatori di attività e avviano un nuovo sistema di valutazione basato non più e soltanto sulla quantità delle conoscenze possedute dall’alunno, ma sul suo modo di interagire all’interno della comunità, sul suo processo di apprendimento, sulla qualità delle conoscenze e sulle competenze acquisite. Tiene inoltre di mira gli obiettivi da conseguire, evita naufragi tra la molteplicità delle informazioni e attività e focalizza l’attenzione degli studenti su momenti del processo particolarmente significativi.
D’altro canto lo studente si sente parte attiva nella costruzione della conoscenza in quanto è invitato a dare spiegazioni, commentare il proprio lavoro e quello degli altri interagendo con tutti i membri della comunità nella quale, in base alle sue conoscenze e competenze, assume di volta in volta il ruolo di studente, insegnante ed esperto.
Anche lo scienziato assume ruoli diversi: è insegnante quando comunica le conoscenze e mette a disposizione le sue competenze ed è studente quando apprende dal contesto in cui opera stando così a diretto contatto con quella realtà che è l’oggetto delle sue ricerche.
Si comprende allora che le attività all’interno di una comunità di apprendimento sono numerose e abbastanza complesse poiché possono avere il carattere di esperimenti, produzione di materiali, redazioni di testi e ricerca su fonti di ogni genere, dal libro al database o alla posta elettronica, comunicazioni e confronti sincrone e asincrone nelle classe, tra le classi, con enti ed istituzioni esterne come università, centri di ricerca, esperti, siti web/archivi di materiali e software didattico e di esperienze particolarmente significative. Si può orientare l’attività della comunità alla costruzione di oggetti ipertestuali, di informazioni, di pagine web e rielaborare un testo creativo in collaborazione con un gruppo di lavoro remoto.
5.2.2 Strategie di lavoro cooperativo
Obiettivi: Descrivere le principali strategie di lavoro cooperativo in rete
5.2.2
Riferendosi agli studi di Guglielmo Trentin si possono definire tre modelli di collaborazione:
Il modello della collaborazione in parallelo richiede la presenza di un coordinatore che stimola i gruppi di lavoro remoti che operano separatamente e poi inserisce le singole parti prodotte all’interno di uno schema condiviso. Questo modello si presta bene per la realizzazione di archivi e glossari. Nella collaborazione parallela la frequenza di interazione fra i membri è ridotta rispetto a quella di reciprocità ma anche rispetto a quella sequenziale. La discussione tra i membri, che godono di una certa indipendenza reciproca, è finalizzata alla strutturazione del lavoro e alla modalità di ricomposizione dei moduli prodotti.
Il modello di collaborazione sequenziale si basa sulla circolarità di intervento dei singoli gruppi. Ogni gruppo di lavoro analizza e modifica il prodotto del gruppo che glielo ha trasmesso e lo ripropone nella nuova veste agli altri gruppi che ne analizzeranno e modificheranno le parti che riterranno opportune. Questa circolarità di interventi si arresterà nel momento in cui tutti i gruppi saranno d’accordo su risultato conseguito. Questo tipo di collaborazione è molto utile anche nella realizzazione e montaggio di un ipertesto in cui ogni gruppo assembla secondo criteri propri l’ipertesto e lo ripropone poi corredandolo di commenti e annotazioni. L’interazione tra i membri è più frequente rispetto alla collaborazione di tipo parallelo perché c’è la necessità di richiedere chiarimenti a chi ha preceduto nella composizione del lavoro o del modulo.
Il modello di collaborazione basata sulla reciprocità prevede la stretta collaborazione tra i gruppi per la progettazione e realizzazione di uno schema condiviso di ipertesto on line. Questo tipo di collaborazione si attua soprattutto nelle fasi di progettazione e revisione dell’oggetto ipertestuale che non nella fase della sua implementazione al computer. L’interazione tra i membri è molto elevata perché tutti sono coinvolti contemporaneamente all’assolvimento del compito. Sono richieste capacità di dibattere, di risolvere rapidamente controversie e divergenze perché si possa portare a termine il compito.
5.2.3 Tecnologie di rete per cooperare
Obiettivi: Descrivere le tecnologie utili per cooperare in rete
5.2.3
La cooperazione telematica si basa su tre elementi quali il coordinamento, la collaborazione e la codecisione che hanno caratteristiche particolari.
Il coordinamento è caratterizzato dalla sincronizzazione delle azioni svolte tra più persone, la collaborazione si basa sul consolidamento dei contributi espressi e sull’integrazione progressiva dei nuovi che saranno aggiunti e la codecisione sulla progressiva convergenza delle opinioni, delle scelte e dei valori dei singoli partecipanti al processo. Per soddisfare questi tre aspetti che sono alla base della cooperazione sono necessarie tecnologie basate su sistemi di comunicazione, sistemi per la condivisione delle risorse e sistemi in grado di supportare i processi di gruppo.
Sistemi di comunicazione |
Sincroni |
Asincroni |
Testo, audio e comunicazione video |
Posta elettronica, computer conferencing, messaggi sonori e fax |
|
Sistemi per la condivisione di risorse |
Sincroni |
Asincroni |
Condivisione dello schermo e lavagna elettronica, strumenti per la progettazione |
Accesso agli archivi di file e ai data base |
|
Sistemi di supporto a processi di gruppo |
Sistemi per la gestione dei progetti, calendari condivisi, sistemi per la produzione, strumenti di votazione, strumenti per la generazione di idee e per discussioni a ruota libera |
5.2.4 Produzione cooperativa
Obiettivi: Partecipare a un progetto di lavoro cooperativo in rete
5.2.4
In cooperazione telematica si possono realizzare esperienze per la costruzione di un ipertesto, esperienze di comunicazione di informazioni, costruzione di pagine, siti e risorse per Internet.
Si può realizzare un giornalino telematico, organizzando una redazione virtuale. Questa esperienza collaborativa consente anche la sperimentazione di nuove forme di didattica all’interno delle quali insegnanti e alunni possono costruire un apprendimento più efficace delle abilità di lettura, scrittura e comunicazione.
Si possono progettare e realizzare collaborativamente pagine e siti contenenti risorse didattiche (materiali, esperienze, materiali semistrutturati da completare, esperienze sulla valutazione, sull’organizzazione e il monitoraggio delle attività) da mettere a disposizione delle comunità di apprendimento.
Si possono ideare, progettare e realizzare collaborativamente ipermedia su temi scelti dai gruppi di lavoro. In questo contesto diventa particolarmente significativo il dibattito, il confronto, la definizione e la condivisione di modalità operative, regole e comportamenti, utili al conseguimento degli obiettivi.
Si possono avviare esperienze di scrittura creativa in collaborazione:
Scrittura Online: si scrive in pubblico. Un autore scrive sotto gli occhi dei lettori ai quali si rivolge per chiedere commenti e consigli.
Scrittura a diramazioni: lettori e scrittori hanno lo stesso ruolo, leggono fino al punto in cui decidono di scrivere creando nuove diramazioni.
Scrittura di ruolo: vengono creati in modo autonomo i personaggi di una storia che deve essere scritta. L’autore ne osserva i movimenti, i sentimenti, ne ascolta le conversazioni e chiede aiuto durante il processo di scrittura.
Scrittura illustrata: la scrittura è affiancata da illustrazioni, nasce così una collaborazione tra scrittori e disegnatori.
Scrittura a limiti: vengono definiti gli spazi e i costumi entro i quali si può scrivere con la massima libertà.
Non tutte queste forme di scrittura sono applicabili vantaggiosamente in ambito didattico-formativo. Quelle che possono offrire però spunti significativi sono la scrittura online e la scrittura di ruolo.
5.2.5 I circoli di apprendimento
Obiettivi: Creare una telecollaborazione interclasse con i "Circoli di apprendimento" per progetti tematici integrati con in curricolo
5.2.5
L’ espressione Learning Circles o Circoli di Apprendimento compare per la prima volta nel 1990 in un progetto di Margaret Riel per "The Long Distance Learning Network" della AT&T.
Si fa risalire però la loro origine a un’un'esperienza realizzata nel 1987 da quattro ricercatori: Moshe Cohen di Gerusalemme, Naomi Miyake di Tokyo, Jim Levin di Champaign (Illinois) e la stessa Margaret Riel di San Diego (California).
Lo scopo dei Learning Circles è quello di: "creare ambienti di apprendimento funzionali in cui gli studenti cooperano con loro pari e con adulti per condividere idee, dibattere questioni e risolvere problemi".
I risultati ottenuti in quest'esperienza hanno evidenziato alcuni elementi di successo dei Learning Circles.
Gli studenti si divertivano a scrivere e a leggere materiale inviato da altri studenti anche se li conoscevano poco. Con l'aumentare della conoscenza dei loro partner aumentava anche l'interesse nell'interazione. Inoltre lo scambio di foto, cassette audio e video forniva un terreno d'incontro comune per gli studenti che lavoravano insieme a distanza. Questo scambio metteva gli studenti in grado di svolgere il proprio lavoro in rete.
Anche la presenza dei coordinatori risultò strategica: "buone idee senza il supporto di un coordinatore raramente generano un'intensa attività di rete."
5.2.5a Struttura dei circoli di apprendimento
Un learning circles è costituito da un minimo di quattro classi, insegnanti e alunni, ad un massimo di otto, riunite in una classe virtuale le cui interazioni avvengono per via telematica.
Lavora per un periodo di tempo, tre o quattro mesi, durante il quale sviluppa un aspetto particolare di un tema che è stato scelto all’atto dell’iscrizione. Ciascuna classe collabora solo con quelle iscritte allo stesso Circolo per fare in modo che le interazioni siano meno dispersive e più intense.
Ciascun Learning Circle è caratterizzato da un tema e ogni insegnante sceglie a quale circolo iscriversi in base al tema che intende sviluppare con la propria classe. Ciascuna classe deve raggiungere l’obiettivo di produrre una pubblicazione che contiene il proprio progetto, sviluppato con la collaborazione delle altre classi. Il compito di ciascuna classe è pertanto quello di ideare un proprio progetto per sviluppare un aspetto particolare del tema e, allo stesso tempo, di inviare contributi in termini di informazioni e di materiale ai progetti delle altre classi del suo Circolo. Tutto questo lavoro si svolge in sei fasi:
Le interazioni avvengono con un software di comunicazione che consente la preparazione dei messaggi di risposta e la lettura di quelli ricevuti off-line.
Nell’ambito del Circolo ciascuna classe si aspetta che le altre inviino un contributo, anche se minimo, al proprio progetto ed è obbligata a produrre e inviare almeno un messaggio alla settimana.
Il lavoro di coordinamento avviene con l’aiuto di un insegnante esperto (Learning Circle Facilitator) che è a stretto contatto con quelli degli altri Circoli e con il Mentor Coordinator che è il coordinatore dei Circle Facilitator.
All’interno del Circolo non si pratica la valutazione diretta dei meriti o demeriti dei singoli studenti. Un giudizio sul proprio lavoro emerge però quando i contributi ai vari progetti vengono scartati o inclusi nella pubblicazione finale di ogni classe partner. Scrive Margaret Riel: "Gli studenti che hanno avuto il loro pezzo pubblicato da una o più scuole provano la stessa emozione che sente uno scrittore quando vede un proprio lavoro stampato da qualche parte".
5.2.5b La tecnologia utilizzata
La comunicazione tra le classi remote avviene con un collegamento telematico che presuppone un software per il collegamento, la documentazione e i materiali tecnici, un PC, un modem ed un accesso alla linea telefonica. I tipi di interazione più frequenti in un Learning Circle sono: le conversazioni uno a uno, la trasmissione di informazioni uno a molti e l'interazione di gruppo, molti a molti.
Strumento fondamentale per la conversazione uno a uno è la posta elettronica. Nel caso in cui si vogliano trasmettere a tutto il Circolo, uno a molti, sarà sufficiente spedire il proprio messaggio alla conference oppure alla mailing list a cui hanno accesso tutti i partner di un Learning Circle. Quando una mail giunge alla conferenza viene archiviata sotto uno specifico argomento in modo che tutti possano leggerla e scaricarla. Nel caso della mailing list invece la posta inviata al Circolo viene automaticamente ridistribuita agli indirizzi delle classi appartenenti al Circolo stesso.
5.2.5c Le aree tematiche
Le classi vengono raggruppate in base al tema che hanno scelto al momento dell'iscrizione ai Learning Circles, L'insegnante sceglie quale delle tematiche proposte dai Circoli intende sviluppare insieme alla propria classe e lo segnala all'organizzazione. Naturalmente il tema scelto sarà affine al programma didattico della classe o a nuove esperienze di apprendimento che il docente intende far sperimentare ai suoi studenti.
Per guidare alla scelta del tema la Learning Circles Teachers' Guide affianca ai temi proposti le discipline scolastiche in cui ciascuna delle tematiche sembra portare i maggiori benefici didattici:
Queste aree tematiche proposte nella Guida sono volutamente generiche in quanto le stesse possono essere più o meno approfondite a seconda del grado scolastico a cui appartengono le scuole che fanno capo a quel determinato Circolo.
Naturalmente all'interno di un Circolo le classi sono di livello scolastico omogeneo ossia o elementare o medio o superiore.
5.3 Didattica in rete
5.3.1 Comunicazione a distanza sincrona e asincrona
Obiettivi: Definire le principali caratteristiche della comunicazione a distanza e applicarle a una data situazione didattica
5.3.1 La comunicazione interpersonale
L’ambiente che favorisce di più la comunicazione interpersonale è Internet che offre possibilità di comunicazione in modalità sincrona, cioè in tempo reale e quindi in presenza on-line, e in modalità asincrona, cioè in tempo differito e prevalentemente off-line.
Si ha quindi comunicazione sincrona quando due o più interlocutori sono collegati alla rete Internet contemporaneamente. I mezzi più idonei per questa modalità comunicativa sono:
La comunicazione asincrona non richiede il collegamento contemporaneo degli interlocutori alla rete. I messaggi possono essere letti e scritti off-line e successivamente, previo collegamento, ricevuti e inviati. Strumenti fondamentali per questo tipo di comunicazione sono:
Ci sono tuttavia situazioni in cui, è il caso del forum basato sulla bacheca elettronica, pur essendo in modalità di comunicazione asincrona, c’è la necessità della presenza on-line.
Esistono poi forme di comunicazione che possono essere prevalentemente sincrone ma che consentono anche interventi asincroni. Appartengono a questa categoria i giochi di simulazione e i giochi di ruolo (MUD, MOO).
Appare evidente che, sia che i rapporti interpersonali siano basati sul sincronismo o asincronismo comunicativo, l’ambiente Internet, poiché è capace di mettere in relazione tutti gli interlocutori del mondo, è basato sulla comunicazione e sulla sua, a volte, radicale trasformazione rispetto agli ambienti e agli strumenti comunicativi tradizionali.
Ciò coinvolge necessariamente il sistema scuola a prenderne coscienza e ad analizzarne le possibili trasformazioni e ricadute in ambito didattico, sia sotto il profilo conoscitivo che sotto quello formativo.
Vediamo ora le principali differenze e caratteristiche dei sistemi di comunicazione sincrona e asincrona:
Posta elettronica – E-mail
Non differisce molto, se non per gli aspetti tecnologici, da quella tradizionale rispetto alla quale è più rapida, perché non è soggetta a vincoli spazio temporali, più sicura nella trasmissione e nella ricezione e più economica.
La posta elettronica rappresenta la ragione che spinge molte persone, subito dopo una breve familiarizzare con il pc, e a entrare nella rete Internet. Con essa lo scambio epistolare, ormai i fase di estinzione, ha ripreso vita.
Tra i punti di forza di questo mezzo di comunicazione possiamo annoverare:
Di contro, proprio per la sua natura, può causare:
È bene, nel realizzare una e-mail, attenersi alle seguenti regole di comportamento (netiquette):
Le mailing-list
Nelle mailing-list il gruppo di collaborazione si scambia messaggi via e-mail visibili a tutti i componenti della lista. Il gruppo di discussione è costituito da soggetti tutti importanti allo stesso modo. Chiunque può organizzare una mailing-list in cui sia coinvolto un gruppo poco numeroso. Per gruppi costituiti da un numero elevato di individui è necessario il riferimento a un server a ciò dedicato. La mailing-list è in genere moderata anche per filtrare le iscrizioni attraverso la sottoscrizione di regole di comportamento ben definite. In quella non moderata sono libere, ma per evitare il rischio di intromissioni non pertinenti si consiglia di rispettare la seguente netiquette:
I forum online
È una forma di comunicazione interpersonale differita, chiamata comunemente Bacheca elettronica o e-board. I messaggi non possono essere tuttavia letti o scritti off-line, è necessario il collegamento alla rete che consenta di leggere o lasciare un messaggio. La struttura del messaggio non differisce molto da quella delle e-mail. L’unica differenza è che nel To non viene indicato un indirizzo di un destinatario specifico ma quello dell’area di discussione a cui partecipano più utenti. I sistemi a bacheca vengono utilizzati per la gestione di conferenze telematiche in cui è necessaria una comunicazione del tipo molti a molti. Tra i punti di forza di questa modalità comunicativa possiamo elencare:
I punti di debolezza sono invece:
Il Chatting
Forma di comunicazione di tipo sincrono che consente ai vari utenti di scambiarsi messaggi in tempo reale. L’interfaccia comunicativa ha due spazi fondamentali: uno per la lettura dei messaggi e l’altro per la scrittura. Perché questo tipo di comunicazione non sfoci in inutile chiacchiericcio e in scambi ristretti a due persone oppure nascano i cosiddetti "cowboy della tastiera", occorre l’azione del moderatore. Più questi sarà in grado di moderare gli interventi più la comunicazione diventa proficua.
Altre forme di comunicazione sincrone sono l’IRC (Internet Relay Chat) e il MUD (Multi User Dialogue). L’IRC consente l’apertura di canali di conversazione libera fra più utenti, Il MUD* consente l’interazione in tempo reale di più utenti, attraverso un software dedicato, in situazioni simulate che possono essere di natura economica, politica o, nella maggior parte dei casi, giochi. In questi contesti ogni utente assume un ruolo e le sue azioni vanno a modificare o a creare in tempo reale scenari proposti e mondi virtuali.
I suggerimenti riportati sono tratti da: http://www.efluxa.it/netiquette/
5.3.2 Teleinsegnamento
Obiettivi: Riconoscere i sistemi e le strategie per il Teleinsegnamento
5.3.2
La richiesta di formazione continua espressa da tutti i settori lavorativi è risolvibile, visto l’elevato numero di possibili fruitori, la loro dispersione sul territorio e la disponibilità di tempo, solo con l’introduzione delle nuove tecnologie che sono in grado di superare i limiti spazio/tempo e di raggiungere tutti i potenziali utenti, purché forniti della opportuna tecnologia.
Ciò vale naturalmente e a maggior ragione per i docenti per il quali aggiornamento e formazione sono l’essenza della loro stessa professionalità. Più si è aggiornati meglio si organizza e si orienta in modo efficace la propria attività didattica.
Ogni docente può autoaggiornarsi e formarsi con modalità diverse e tra loro complementari quali:
Uso della rete per accedere a materiali utili per l’aggiornamento:
Uso della rete per creare ambienti virtuali di apprendimento quali:
La rete assume, per la formazione e l’aggiornamento dei docenti, una duplice valenza. Può essere infatti uno strumento che favorisce l’assistenza ai docenti quando devono tradurre in pratica didattica le conoscenze acquisite in un corso di formazione in presenza attraverso l’aiuto dei tutor o dei docenti del corso oppure con quello di ex corsisti che decidono di rimanere in contatto dopo i corso di formazione.
Può essere l’ambiente nel quale si sviluppa l’attività di formazione vera e propria sia nella modalità di formazione on-line (on-line education o formazione a distanza di terza generazione) sia di formazione mista, cioè formazione in cui si alternano momenti in presenza e momenti a distanza.
La formazione in rete, cioè quella di terza generazione, è caratterizzata da flessibilità nello svolgimento di un corso poiché promuove una frequente interazione tra i partecipanti, tra i partecipanti e i tutor che riescono a valutare quasi in tempo reale l’efficacia del percorso formativo, consentendo, eventualmente, aggiustamenti ed adattamenti.
Possiamo riassumere le differenze tra Formazione in rete, Formazione a distanza e Formazione in presenza con il seguente schema:
Formazione in rete |
Formazione a distanza |
Formazione in presenza |
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5.3.3 Didattica scolastica in rete
Percorso B – modulo 5 – unità 3 – nodo 3
Obiettivi: Analizzare esempi di buone pratiche di didattica scolastica in rete
5.3.3
Molto del materiale didattico circolante in Internet è frutto di produzione all’interno della classe con metodologie tradizionali e assemblaggio finale con le nuove tecnologie informatiche, magari dal docente esperto di turno. Tuttavia esistono numerosi progetti ed esperienze fondate sulla collaboratività in rete telematica tra scuole remote. Non potendo riportarle tutte ci si è limitati a sceglierne qualcuna ritenuta abbastanza significativa e indicando alcuni links che rimandano alle altre non meno significative.
5.3.3a Progetto ORIONE 39
L’esperienza didattica di collaborazione in rete scelta ha il nome Orione 39 (http://www.racine.ra.it/orione39/la_rete.htm).
Progetto ORIONE 39 |
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Partecipanti |
Progetti |
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Attività didattiche
Final story – area lingua italiana – Completamento di una storia di sentimenti ed emozioni. I primi contatti tra le classi avvengono per posta elettronica, successivamente si procede ad una lettura comune di un racconto incompleto pubblicato in rete (nel sito di Orione). Le classi, divise per gruppi di due o più alunni, dovranno completarne i finali da inviare al coordinatore per posta elettronica con file allegato in word. Il coordinatore ridistribuisce i files ad altre classi per essere valutati. Ogni classe sceglierà due finali di un’altra classe. I vari finali saranno poi pubblicati nella pagina web del sito Orione. I racconti devono essere accompagnati anche da una illustrazione inerente al racconto, realizzata dagli alunni, con una breve didascalia.
Hit parade – area lingua italiana – Le classi partecipanti sono invitate a inviare le recensioni, scritte in word, fatte dai ragazzi dei libri letti, (o anche di film visti a scuola) e ritenuti più interessanti. Queste verranno pubblicate sul sito di Orione, dove si creerà così un archivio sempre consultabile, mentre sulla pagina web del sito di "Orione 39" verrà visualizzata una classifica basata sul numero di recensioni per ogni libro o film.
Una classe per amico – area lingua italiana e straniera - Scambio di messaggi tra studenti o tra classi a tema libero oppure nell’ambito di progetti.
Il tutto comunque coordinato dagli insegnanti (collaborazione tra classi di paesi diversi e italiani o stranieri, vicini o lontani, se si vuole, anche non in lingua madre)
Info-detective - agenzia per le ricerche in Internet (qualsiasi area disciplinare) - Si decide un argomento su cui costruire un ipertesto. La classe costruisce una mappa concettuale, usando il metodo di far elencare ad ogni alunno tre o quattro parole che si collegano al tema. Si accorpano le parole che hanno una certa contiguità (strutture semantiche prevalenti) e si semplifica la mappa concettuale (riscrivendola) . Poi si fa uno studio con collegamenti, disegni e ricerche nella rete Internet, costruendo lo schema con indirizzi dei siti e delle pagine utili trovate. Il materiale prodotto viene man mano pubblicato sul sito, creando un archivio di "Guide per ricerche". Adatto ad ogni ordine di scuole.
Sfida al logo - Area tecnica e matematica - A turno, una classe o una scuola fa un disegno con il logo e sfida le altre scuole a rifare lo stesso disegno inventando procedure originali. Il materiale prodotto viene pubblicato sul sito di Orione, dove si crea così un archivio di procedure Logo con schede descrittive.
Enigmi in rete
- Gioco organizzato dalle scuole del "Progetto Orione 39" in cui le classi che partecipano devono scoprire la città nascosta. Per trovare gli indizi bisognerà cercare sul disegno le risposte agli enigmi delle scuole e passando col mouse sopra le parole giuste apparirà l'indizio. Ogni classe che partecipa al gioco deve spedire (all'indirizzo ecortesi@quipo.it) entro marzo un enigma, non troppo difficile e la cui soluzione sia una parola o un numero, in modo che vengano pubblicati sul sito entro il 30 marzo.Entro il 30 maggio le classi che partecipano devono risolvere più enigmi possibili per poter cercare il nome della città nascosta.
Attenzione, ci sono altrettante indicazioni forvianti su parole che non sono giuste soluzioni di enigmi.
5.3.3b EBRAVOWEB – Progetto per un giornale on-line del MIUR
Ebravoweb.it
(http://www.ebravoweb.it), giornale on-line fatto "dagli studenti e per gli studenti", una testata dove i ragazzi possono trasformarsi in giornalisti e parlare di ciò che accade (nella loro scuola ma anche nel mondo) utilizzando un linguaggio ed un "taglio" vicini al mondo dei ragazzi, molto di più di quanto non lo siano i giornali "dei grandi", sia cartacei che on line.I giornalisti in erba si confrontano con l’affascinante mondo della scrittura e della comunicazione, tutti i ragazzi (che siano più o meno coinvolti attivamente) possono guardare più da vicino i meccanismi del giornalismo, il che costituisce uno stimolo all’acquisto e alla lettura dei giornali "veri" e fornisce gli strumenti per una lettura più critica e consapevole.
Ma l’esperienza di Ebravoweb rappresenta un ulteriore passo avanti, non si tratta infatti della semplice trasformazione di un giornalino scolastico in un giornalino scolastico on line, ma di un utilizzo delle tecnologie informatiche per raggiungere una partecipazione studentesca che sia la più larga e completa possibile.
Realizzato da una redazione che ha sede nel Liceo Classico "Giulio Cesare" di Roma, Ebravoweb (che nasce come progetto pilota approvato dal Ministero dell’Istruzione) è aperto a tutte le collaborazioni ed ai contributi degli studenti di altre scuole (per il momento di quelle della regione Lazio).
5.3.3c Progetto AULAPERTA di WebScuola
I laboratori
I laboratori sono attività didattiche collaborative a distanza tra classi, strutturate con le seguenti caratteristiche:
Aree di interesse
Le aree di interesse sono tre:
Una volta condiviso il tema, ogni classe ne approfondisce un aspetto interagendo con le altre. I risultati del lavoro sono condivisi e pubblicati online nello spazio web dedicato al progetto.